Un po’ come nei migliori film di fantascienza, la guida autonoma forse sta per diventare realtà…forse! Tra voci, esperimenti e tanti investimenti, forse non ci vorrà molto prima di vedere la macchina che si guida da sola e libera le strade dalle auto
Alix Partner, agenzia di consulenza, ha affermato che, qualora la tecnologia della guida senza volante dovesse diventare una realtà ben consolidata, la diffusione della guida assistita non sarà però così veloce come potremmo aspettarci.
Tra i vari problemi che ci si dovrà porre ci sono: la parte tecnologica che concerne i costruttori, l’eventuale quadro normativo ed infine la disponibilità degli automobilisti, che dipende sia da fattori soprattutto economici che anche culturali.
Bisogna considerare che la guida autonoma è un tema caldo e molto importante per differenti case automobilistiche: basti pensare che gli investimenti sono arrivati a circa 50 miliardi di euro.
Tra le case automobilistiche, infatti, si è scatenata una vera e propria lotta all’appannaggio della tecnologia dell’auto autonoma che permetterà la guida ad un pilota automatico per auto: proprio per questo, infatti, si prevede che questi 50 miliardi verranno mantenuti se non aumentati come fondi da investire per la ‘causa’.
La Tesla, è ben noto, è una casa automobilistica di fascia alta che spesso investe molti fondi nell’innovazione tecnologica, compreso il progetto di una macchina che guida da sola per evitare incidenti in auto; le altre case automobilistiche, però, non vogliono di certo ritrovarsi escluse da questo cambiamento a dir poco epocale nella mobilità dell’uomo, ed ecco spiegati gli enormi investimenti per la guida autonoma.
Auto guida Autonoma: Innovazione di quale entità?
Tanti sono i film in cui abbiamo visto il guidatore che quasi si addormentava metre guida la macchina, grazie al meccanismo di guida autonoma; bisogna però fare una precisazione di ingegneria.
Ciò di cui stiamo parlando non è la cosiddetta classe 5, come da classificazione ingegneristica:
la guida autonoma di cui parliamo non è (ancora) intesa come un’auto che si guida completamente da sola lasciando la possibilità ai passeggeri di non preoccuparsene.
Quella di cui parliamo, infatti, è la cosiddetta classe 4, secondo sempre la scala fatta in ambito di ingegneria dell’automazione.
Non si può di certo dire che questa non sia un’innovazione di entità gigantesca: il livello 4 è infatti un livello difficoltoso da raggiungere.
Uno dei problemi principali, infatti, è che si dovrebbero fare molte leggi sulla guida autonoma di livelli superiori, in quanto significherebbe togliere oneri e responsabilità all’essere umano, per affidarli all’intelligenza artificiale, in questo caso dell’automobile.
Pilota automatico auto: la disponibilità del consumatore:
Un altro problema da considerare è la disponibilità, soprattutto economica, degli automobilisti.
I risultati di un sondaggio hanno infatti riportato che in media gli automobilisti aggiungerebbero al costo base di un’automobile circa 2000 euro in più per poter ottenere la tecnologia di guida autonoma di livello 4. Purtroppo, però, 2000 euro sono circa un decimo del costo reale che l’automobile in questione avrebbe, arrivando quindi ad essere una tecnologia forse ancora troppo costosa per la maggior parte dei consumatori.
Abbiamo parlato quindi di disponibilità economica del consumatore, una grande sfida che ogni paese dovrà vincere un giorno, ma cosa succede da un punto di vista psicologico invece?
Secondo il sondaggio, infatti, da un puto di vista psicologico la guida autonoma non è ancora considerata prossima al diffondersi a macchia d’olio tra i consumatori. Più della metà degli intervistati ha affermato che non si troverebbe a suo agio in una macchina che guida autonomamente, lasciando la propria vita i mano di un’intelligenza artificiale.
Tuttavia il dato più significativo riguarda l’acquisto: solo un quinto degli intervistati ha infatti affermato che, avendo le possibilità economiche, comprerebbe un’auto a guida autonoma.
Certo dobbiamo considerare che questi sono dati iniziali e soprattutto provvisori, nel senso che sono destinati a cambiare velocemente nel corso degli anni; le innovazioni in campo dell’automazione, infatti, arriveranno gradualmente, permettendo a chiunque di abituarsi pian piano alle novità offerte dalle case automobilistiche. Inoltre bisogna considerare che, quando sarà possibile la guida autonoma di alto livello, probabilmente molti degli intervistati non guideranno nemmeno più, lasciando il posto ai giovani ‘opinion leader’, più propensi ad un progresso tecnologico per loro meno spaventoso.
Il problema psicologico è in realtà quasi ancestrale, o comunque di origine non legata di certo alla guida autonoma; basti pensare alla paura dell’aereo, statisticamente più sicuro di un’automobile, così come alla generale diffidenza verso l’intelligenza artificiale. Possiamo ‘giustificare’ o comunque comprendere l’errore umano, con inoltre il risultato di una paura minore nel momento in cui siamo noi ad avere una qualche responsabilità (pensiero generale: gli altri sbagliano, noi siamo prudenti!); tutt’altra storia, invece, quando l’errore è commesso da una macchina.
Insomma la guida autonoma suscita ancora qualche perplessità ed avrà bisogno di tempo per giungere al massimo splendore così come al punto più alto del suo sviluppo e diffusione: eppure si può dire che la strada è già aperta per risolvere il problema degli incidenti in macchina, incidennti con cui la Tesla a guida autonoma ha dovuto confrontarsi.